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MMPI-2 e MMPI2-RF hanno le stesse capacità di identificare l’esagerazione sintomatica?

Diverse meta-analisi del Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2) e del Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 Restructured Form (MMPI-2-RF) hanno esaminato la capacità di questi due strumenti di rilevare l'esagerazione o la finzione dei sintomi. Tuttavia, poche ricerche hanno confrontato direttamente se le scale tra questi due strumenti sono ugualmente efficaci.

Una recentissima metanalisi (Aparcero,  Picard, et al. 2023) ha confrontato 109 studi che si proponevano di identificare eventuale malingering nei quali le valutazioni venivano effettuate mediante MMPI-2 e 41 mediante MMPI-2-RF, 83 (56,46%) delle quali non inclusi in precedenti meta-analisi.

Sebbene vi fossero differenze tra le due versioni del test, con la maggior parte delle scale di validità MMPI-2 che generavano effect size maggiori rispetto alle corrispondenti scale MMPI-2-RF, queste differenze non erano significative controllando il disegno dello studio e il tipo di sintomi simulati. Ulteriori analisi hanno mostrato che le scale F e Fp-r generavano le effect size più grandi nell'identificare sintomi psichiatrici simulati, mentre FBS e RBS erano migliori nel rilevare sintomi medici esagerati. I risultati indicano che le scale di validità MMPI-2 e le loro equivalenti nel MMPI-2-RF avevano la stessa capacità di differenziare i veri responder da quelli che esageravano o fingevano sintomi psichiatrici e medici.

Questo studio permette di utilizzare entrambi i questionari per identificare sintomatologie simulate al fine di ottenere vantaggi in diversi campi. È frequente infatti sia in ambito medico-legale che in ambito forense il tentativo di falsificare le proprie condizioni psichiche, che  può essere messo in atto, volontariamente o meno, per ottenerne dei vantaggi in sede giudiziale. Le tecniche d’indagine psicologiche e neuroscientifiche cercano di svelare questo tentativo, che costituisce la grande sfida della diagnosi peritale in ambito forense.

D’altro canto è importante come psicologi poter utilizzare degli strumenti psicodiagnostici attendibili circa le informazioni raccolte: quali potrebbero essere le conseguenze se i test impiegati non riuscissero a identificare la simulazione (malingering) o l’esagerazione sintomatica in contesti giudiziari in cui si chiede di valutare la responsabilità in un contesto di reato? Oppure in contesti civili la simulazione di patologia per ottenere benefici come a esempio il riconoscimento di un’invalidità non corrispondente alle reali condizioni psichiche della persona?

In letteratura vi sono strumenti che permettono di valutare la credibilità di un quadro sintomatologico fisico o psichico, ma nessuno di essi è in grado di stabilire se la simulazione sia attuata in maniera intenzionale o inconsapevole, ne se vi siano incentivi o benefici esterni a cui l’esaminato ambisce; per questa ragione, la valutazione clinica della patomimia è estremamente complessa.

In genere infatti si utilizzano più strumenti che permettano al testista di valutare la credibilità dei quadri clinici. I test MMPI-2 e MMPI-2-RF sembrano in questo contesto deli strumenti attendibili a contribuire all’obiettivo di identificare il malingering.